007 style weapon... the fountain pen pistol invented in 1954. Read the article on War is Boring.
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Venerdì 30 novembre sono stato invitato dall’amico Andrea Plebani a discutere di Russia nel quadro della conferenza “Una regione in cambiamento: il sistema mediorientale tra nuove dinamiche geopolitiche e antiche rivalità” che si terrà presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Brescia. Il mio intervento si concentrerà sul ruolo che da qualche anno la Russia si sta ritagliando nel Medio Oriente in particolare in Siria. Cercherò di mettere in luce tre aspetti rilevanti. Primo, la politica estera russa verso la regione mediorientale ha profonde spiegazioni realiste, legate ai suoi interessi nazionali e si inserisce in quegli spazi vuoti o zone grigie lasciate da altre potenze, sfruttando quindi e le opportunità che gli si presentano. Secondo, leggere l’intervento russo in Siria (ma anche in altri contesti conflittuali come quello libico) con gli occhi del concetto di “guerra ibrida” è fuorviante perché Mosca ha operato seguendo la vecchia politica di potenza e impiegando il suo arsenale militare. Terzo, per comprendere la nuova influenza russa non ci si deve fermare alla Siria, poiché quest’ultima è solo un tassello, seppur centrale, di un mosaico molto più complesso e articolato che coinvolge non solo l’intero Mediterraneo, ma parti dell’Africa.
Oltre che dall'Università Cattolica l'evento è organizzato con la partecipazione di Mine Action Italia Onlus, Centro Studi Internazionali di Geopolitica ed EPC Groupe. Interverranno anche Armando Sanguini, già Ambasciatore a Tunisi e Riad, Michele Brunelli, Università Cattolica del Sacro Cuore, l’amico Stefano Piazza, giornalista e saggista, Alessandro Quarenghi, Università Cattolica del Sacro Cuore, e Giorgio Battisti, Generale di Corpo d’Armata. On Friday 24th November I am going to attend “CAPOLCOT II. International Conference Political Change and Territorial Conflicts in North Africa and Middle East” in Granada, Spain. The conference will take place in the Faculty of Political Science and Sociology of Granada University.
I will present a paper titled “ISIS in Libya and Beyond” and it aims at analysing ISIS operations in a regional perspective because it has become a key political and military actor in the Middle East and in North Africa. Although it is currently in retreat, it has conquered, controlled, and ruled vast areas of Syria and Iraq, and cities and villages in Libya. This essay aims at outlining the threat posed by ISIS in Libya and in the North Africa region. The analysis is divided into three different sections. The first section takes into account, the hybrid nature of ISIS. The notion of hybrid warfare describes the way in which non-state actors fought: a mix of regular infantry tactics using modern anti-tank weapons, guerrilla tactics with small groups of fighters, and terrorist tactics. As a consequence, ISIS extensively uses terrorist tactics, and has the ability to operate across state borders. The second section is focused on Libya. Over the summer of 2014, Libya collapsed into civil war, and since then it has been a failed state with duelling governments beset by conflict. This turmoil has offered ISIS an opening to set up a bridgehead along the Libyan coast. The ISIS role is analyzed in the frame of Libyan political and security havoc underlining: ISIS role in the conflict; ISIS operations in Sirte; and the aftermath of its “liberation”. The third section uses a regional and international perspective in order to understand the ISIS’ regional role and links. The group proved to be resilient and also quite adaptable; accordingly, while denying its North African capital is a strategic blow, it would not take away ISIS’ ability to execute small-unit raids, and bombings. Moreover, ISIS’ continued presence in Libya also creates the potential for more large-scale terrorist attacks in Tunisia, Egypt, Algeria, Mali. As pressure mounts on the group along the northern, populous coastline, however, ISIS could redirect more of its efforts southward. In conclusion the paper aims to demonstrate both the hybrid nature of ISIS, which blurs different military and political approaches and allows ISIS to withstand classic counter-terrorism operations, and ISIS ability to operate across borders and to exploit local instability and political vacuum. On the last issue of the academic review “Security, Terrorism, Society” it has been published my last paper titled “Contemporary Irregular Conflicts: New and Old Ideas”, which represents a summary of a long research work. Contemporary international system is at a political turning point due to security issues partially related to the concept of irregular warfare. Over the last three decades, several theories have emerged around the idea that war has changed and should no longer be considered in some areas and contexts state versus state. The goal of the essay is to analyse the nature of contemporary irregular warfare, showing, on the one hand, the continuities of the current debate with old strategic ideas (mainly related to the notion of insurgency) and, on the other hand, its consequences for politics and security. The issue of contemporary irregular conflicts is relevant because most of the modern theories arise from conflicts in the Mediterranean region: Israel-Palestinian conflict for van Creveld; Yugoslav wars for Kaldor; Hezbollah and Lebanon wars for the notion of Hybrid Warfare; Iraq for counterinsurgency and related concepts. Therefore studying them is a way to study not only the current strategic debate, and its legacy with past warfare, but also instability in the Mediterranean region using the lens of Strategic/Security Studies. Moreover, the paper aims at distilling and elucidating on the nature of irregular conflicts that are longer than conventional ones, involve population, use different tactics and approaches, and consequently terrorism emerges as one of the most used method.
The paper is available here. The entire issue of the review is here. Sull'ultimo numero di Rivista di Politica (3/2018, pp. 142-151) potete leggere un mio contributo, "Dal partigiano al jihadista: genealogia di ISIS", che riflette da un punto di vista teorico sulla figura del jihadista moderno utilizzando come chiave di lettura la "Teoria del partigiano" di Carl Schmitt. La strategia dello jihadismo globale, di cui ISIS è solo l’ultima incarnazione, non vanta solo una solida e articolata base teorico-dottrinaria, spesso poco conosciuta nel mondo occidentale, ma rappresenta una sfida politico-concettuale per la stessa visione politico-spaziale e per le categorie di pensiero su cui si sono costruite gran parte delle teorie politiche della modernità. Il jihadista postmoderno, diversamente dal partigiano teorizzato da Schmitt, non ha vincoli o limiti territoriali: è un rivoluzionario che opera sulla scena globale e senza confini. Da questo punto di vista è un perfetto prodotto della globalizzazione: l’agente potenziale di una guerra civile planetaria che per essere disinnescata richiede non solo nuovi strumenti operativi, ma anche (forse soprattutto) nuovi strumenti concettuali e analitici. Il saggio è quindi un tentativo di leggere e interpretare soprattutto la categoria politica dello spazio alla luce dei nuovi scenari e usando come autori di riferimento i principali pensatori del jihad globale come per esempio Sayyid Qutb, Abdullah Azzam, Abu Musab al-Suri, Abu Bakr Naji e la loro visione della lotta che intendono lanciare. Un conflitto che per la sua natura è spesso deterritorializzato, non nel senso che il territorio non sia importante o che lo scontro avvenga nel cyberspazio, ma nel senso che i confini statuali e del campo di battaglia vengono progressivamente erosi.
L'intero fascicolo di Rivista di Politica dedicato a Machiavelli e contenente il mio contributo, in una sezione dedicata "Politica Internazionale e Studi Strategici" che mi ha fatto molto piacere, è acquistabile a un prezzo molto conveniente qui. Venerdì 16 novembre alle ore 18 sarò ospite del Centro Studi San Carlo di Torino per presentare il mio ultimo libro: ISIS. Storia segreta della milizia islamica più potente e pericolosa del mondo. Sarà un'occasione per discutere sia di come la minaccia relativa al sedicente Stato Islamico si è sviluppata sia del tipo di conflitto che un tale gruppo conduce. Non mancherà sicuramente il tempo e il modo di affrontare anche il problema attuale relativo alla persistenza della milizia in alcuni teatri, in particolar modo in Libia, Siria e ovviamente Iraq.
Qui potete acquistare il mio testo e nella locandina più in basso trovate tutte le informazioni sull'evento di domani. Vi aspetto numerosi! Lunedì prossimo, 12 novembre 2018, terrò una conferenza insieme al Generale Cabigiosu dal titolo "ISIS tra sconfitte e prospettive". L'incontro mira da un lato a evidenziare la parabola del sedicente Stato Islamico e in particolare i teatri in cui rappresenta ancora una minaccia (Iraq, Egitto, Libia), dall'altro vuole delineare il ruolo dell'Italia, e delle nostre Forze Armate, nel quadro della lotta al terrorismo nel Mediterraneo evidenziandone le varie operazioni e capacità operative.
L'incontro è aperto al pubblico e trovate tutte le informazioni nella locandina qui sotto. |
Andrea Beccaro Blog
My blog to share news related to International Politics and Security in the Mediterranean region. Moreover, the blog is also a tool to suggest books on terrorism, warfare, strategy, military history, political thought. Archives
March 2020
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