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Andrea Beccaro

Notizie dal Mediterraneo

7/14/2018

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In Tunisia l’8 luglio sono stati uccisi almeno sei membri della guardia nazionale in un attacco nella zona di Ain Sultan della provincia di confine di Jenduba. Secondo quanto riferito, gli ufficiali pattugliavano la città in due auto quando sono state vittime di un’imboscata condotta con bombe a mano e armi da fuoco.
Non è quindi un caso che il 10 l’esercito algerino abbia lanciato un’operazione militare in tre province di confine con la Tunisia per impedire l’infiltrazione di terroristi. Quasi 2.000 soldati hanno partecipato al rastrellamento delle province di Tabessa, Souk Ahras ed el-Oued, che sono adiacenti ai territori tunisini. L’operazione è coincisa con la campagna militare lanciata dall’esercito tunisino sul lato opposto del confine.
In Iraq un attacco aereo ha ucciso 20 militanti dello Stato islamico fuori dalla città settentrionale di Mosul. I combattenti uccisi si nascondevano all’interno di un tunnel nella zona di Badoush a nord-ovest di Mosul, quando sono stati presi di mira dall’aviazione irachena.
Malgrado sia scomparso dai media occidentali, ISIS resta radicato e un problema di sicurezza difficile da risolvere in Medio Oriente.
Siria. La Russia sta riconsiderando l’invio al regime siriano dei sistemi di difesa missilistica S-300. Secondo il ministro della Difesa russo, Sergey Shoygu, la Russia ha rifiutato diversi anni fa di fornire alla Siria il sistema di difesa dei missili S-300 su richiesta di Israele e di alcuni paesi occidentali, ma alla luce dei bombardamenti occidentali di aprile Mosca è pronta a rivedere la sua posizione. L’11 luglio il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato a Mosca il presidente russo Vladimir Putin per i colloqui incentrati sulla presenza iraniana in Siria. Contemporaneamente un importante inviato iraniano si è diretto a Mosca tra intensi sforzi diplomatici sulla Siria prima del summit di Putin a Helsinki il 16 con il presidente Donald Trump. Il giorno successivo, il 12 luglio, il governo siriano ha alzato la bandiera nazionale sulle aree della città di Deraa che è stata nelle mani dei ribelli sin dall’inizio delle proteste contro il presidente Bashar al-Assad nel 2011. Le operazioni militari ora si sposteranno probabilmente verso le enclave dei ribelli alla frontiera con le alture del Golan occupate da Israele.
Sulle relazioni tra Russia e Siria in una prospettiva storica vi consiglio questo articolo.
In Marocco, una nuova partita di equipaggiamenti militari americani è sbarcata, mercoledì 11 luglio, nella base delle Forze armate Reali a Nouaceur, Casablanca. Secondo il quotidiano marocchino Al Massae, questa spedizione è prevista in una serie di nuovi accordi firmati tra il Regno e altri Paesi, in particolare gli Stati Uniti. Gli accordi riguardano missili aria-aria, armi e aerei da combattimento. Il Marocco si aspetta nei prossimi giorni anche nuovi caccia F16.






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